Creatività e immaginazione

Creatività e immaginazione

Creatività e immaginazione

Un’errore comune. Si fa spesso una gran confusione intorno a questi concetti.

Le parole sono importanti perché dietro di esse ci sono immagini, suoni, sensazioni e costruzioni di senso. Heidegger diceva che nessuna cosa esiste se non c’è la sua parola, questo vuol dire che ogni parola esprime qualcosa di unico: se per descrivere una persona hai solo due aggettivi, bello e brutto, capace ed inetto, gli esseri umani saranno sempre di due specie soltanto.

Questo vuol dire che noi conosciamo sempre e solo ciò che sappiamo, troviamo sempre e solo ciò che cerchiamo. Sembra un concetto ingannevole ma pensaci un po’: nessuno scopre qualcosa che non conosce e che non sa a cosa possa servire. Non si scopre l’antidoto al vaiolo se non lo si cerca, non si inventa l’automobile se non se ne ha già una immagine mentale e siccome tutto ciò che conosciamo lo conosciamo in virtù del linguaggio, ne deduciamo che le parole hanno un senso in più rispetto a quello che comunemente crediamo.

Facciamo comunemente confusione, e li crediamo sinonimi, sui due termini Creatività ed Immaginazione. L’immaginazione è la capacità di visualizzare qualcosa nella propria mente, nel proprio schermo interiore, proprio come accade per una telecamera o una fotocamera. Attraverso la capacità immaginativa noi produciamo dentro di noi delle scene, delle figurazioni, ed esse prendono forma, colore, suono e tutti gli attributi della realtà fisica intorno a noi, che sono definiti ”sottomodalità”. Forse non tutti ci hanno fatto caso ma noi pensiamo così.

Noi ci rappresentiamo le cose e gli avvenimenti sotto forma di immagini: quando si pensa al tempo, al passato, presente e futuro della nostra vita, alcuni vedono se stessi al centro di una linea che si prolunga davanti e dietro di sé, altri vedono se stessi al centro di un percorso che è invece in direzione destra-sinistra di sé, generalmente il passato è a sinistra ed il futuro a destra.

Questa è l’immaginazione, cioè una speciale attività rappresentativa della mente capace di generare immagini. La creatività invece è “capacità di definire e strutturare in modo nuovo le proprie esperienze e conoscenze” è l’abilità di proporre soluzioni nuove, idee nuove, oggetti nuovi. Il senso del termine Immaginazione è infatti un sostantivo, “immagine” e la sua etimologia è “configurare immagini nella propria mente”, il senso di Creatività invece non è nel sostantivo “creazione”, ma è nel verbo “creare”.

Quando si crea e si inventa si è lontani dalle parole e dal linguaggio e si entra nella dimensione del “SENSO”. Nella creatività è quasi implicito il movimento, l’atto, il gesto, l’azione. I due termini hanno quindi due significati diversi.

Renderli sinonimi non produce buoni risultati perché come scrive Anthony Robbins: “le parole sono il mezzo principale per interpretare e tradurre la realtà esterna ed interna ed usarne una piuttosto che un’altra cambia automaticamente le sensazioni prodotte nel nostro sistema nervoso, modificando di conseguenza, altrettanto automaticamente, la biochimica del nostro cervello”

Poiché l’atto creativo si genera senza parole, senza linguaggio, semplicemente con una rappresentazione “sinestesica”, non verbale, è estremamente importante non affidare a parole sbagliate un compito delicato.

Se tu hai in mente la parola immaginazione, confondendola con creatività, è molto probabile che il tuo subconscio vada a cercare “IMMAGINI”, cioè il profondo senso che sta dietro a quella parola e siccome noi occidentali pensiamo le immagini utilizzando il linguaggio, il processo creativo si anestetizza e si sterilizza.

Ecco perché per molti il territorio della creatività è un luogo lontanissimo, perché il linguaggio delimita, separa, circoscrive le cose ed i sentimenti fra loro, ma questo è proprio l’opposto di ciò che è l’atto creativo.

È la creatività a servirsi dell’immaginazione, che rimane una fedele ed umile serva.

Buona visione creativa